zecche in giardino

Attenzione alle zecche in giardino: cosa fare per evitarle e proteggersi

Con l’arrivo della stagione calda, molte famiglie trascorrono più tempo in giardino o all’aperto. Tuttavia, questo comporta un aumento del rischio di esposizione alle zecche, piccoli aracnidi che possono trasmettere malattie spesso gravi. In Italia, sono presenti oltre 36 specie di zecche, alcune delle quali vettori di patogeni pericolosi come la malattia di Lyme e l’encefalite virale. È quindi fondamentale fare attenzione alle zecche in giardino, sapere dove le zecche tendono a insediarsi, quali misure adottare per evitarle e come intervenire in caso di morso.

Attenzione alle zecche in giardino: nidi e rischi

Nel nostro paese, le zecche più frequenti sono quelle appartenenti ai generi Ixodes e Rhipicephalus, note rispettivamente come zecche dei boschi e zecche del cane. Questi aracnidi preferiscono habitat ombrosi e umidi come aree con vegetazione alta, cespugli, fogliame residuo o ai margini di sentieri. Anche i giardini domestici se caratterizzati dalla presenza di arbusti, legnaie o zone poco curate con erba alta ed esposta all’ombra creano microambienti ideali per le infestazioni di zecche.

La puntura di zecca è spesso indolore e può restare inosservata per giorni, poiché questi parassiti si attaccano alla pelle e secernono saliva anestetica e anticoagulante per nutrirsi senza creare fastidio immediato. Il tempo di permanenza varia da 2 a 7 giorni, e durante questo lasso possono trasmettere patogeni come Borrelia, responsabile della malattia di Lyme, e il virus dell’encefalite da zecca.

In Italia si registrano annualmente centinaia di casi di malattia di Lyme e decine di casi di encefalite da zecca, soprattutto in aree alpine. Anche meno comuni, ma pericolosi, sono altri patogeni trasmessi come Ehrlichia e Anaplasma. È dunque cruciale capire che le zecche non sono semplici parassiti, ma potenziali vettori di malattie rilevanti per la salute.

Come prevenire la presenza di zecche in giardino

La prevenzione ambientale è il primo passo per limitare l’insediamento di zecche. Mantenere il prato ben rasato, rimuovere foglie secche, arbusti fitti e legnaie e assicurarsi che l’area verde sia pulita e riceva luce solare diretta riducono significativamente l’habitat favorevole a questi aracnidi.

È importante anche installare recinzioni per impedire l’ingresso di animali randagi e selvativi e controllare regolarmente gli animali domestici. Le zecche si attaccano ai cani e li trasportano in casa, mettendo a rischio tutta la famiglia.

L’utilizzo di repellenti ambientali o acaricidi nei punti critici può essere utile in casi di infestazione già presente. Alcuni rimedi naturali, come piantare lavanda, rosmarino o menta, sembrano contribuire a tenere lontane le zecche grazie agli oli essenziali emanati, pur non avendo efficacia scientificamente comprovata.

Protezione personale e abbigliamento adeguato

Quando si trascorre tempo in giardino durante i periodi di attività delle zecche, ovvero primavera ed estate, è consigliato indossare abiti chiari, maniche lunghe e pantaloni inseriti nei calzini. Questo rende più facile individuare le zecche sulla pelle o sui vestiti e riduce la superficie disponibile per il contatto.

Per una protezione aggiuntiva, è possibile utilizzare repellenti cutanei contenenti DEET, icaridina o permetrina sugli abiti. Tali prodotti sono efficaci ma devono essere applicati seguendo scrupolosamente le indicazioni di sicurezza.

Dopo ogni attività all’aperto, è consigliabile eseguire un controllo accurato della pelle, degli indumenti e dei capelli, concentrandosi sulle pieghe cutanee come quelle delle ascelle e dell’inguine. Le zecche si attaccano spesso in aree coperte o poco visibili, e rimuoverle entro 24 ore riduce significativamente il rischio di trasmissione di infezioni.

Cosa fare in caso di morso e sintomi da monitorare

Se si individua una zecca attaccata, è fondamentale rimuoverla correttamente con una pinzetta a punta fine o uno strumento apposito. Bisogna afferrare l’aracnide vicino alla pelle, estrarlo con un movimento costante verso l’alto, evitando la rottura del corpo e disinfettare accuratamente la zona. Non bisogna schiacciare il parassita o usare oli, alcool o calore, che possono aumentare il rischio di rilascio di patogeni.

Successivamente, occorre monitorare il sito del morso per eventuali eritemi o sintomi generali come  diarrea, febbre, malessere e dolori articolari. L’eritema migrante è tipico della malattia di Lyme e richiede un consulto medico tempestivo.

In presenza di sintomi sospetti o persistenti, è necessario rivolgersi al medico, che potrà prescrivere esami diagnostici e, se necessario, una terapia antibiotica specifica. In questi casi, l’intervento immediato e il controllo clinico possono prevenire complicazioni anche gravi come l’encefalite o le rickettsiosi.

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