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Bere il caffè così può allungare la vita: i risultati di uno studio

Il caffè è una delle bevande più consumate al mondo e negli ultimi anni ha attirato l’attenzione della comunità scientifica per i suoi possibili effetti positivi sulla salute. Un recente studio condotto da ricercatori cinesi, pubblicato su BMC Public Health, ha evidenziato un nesso interessante tra consumo di caffè e mortalità legata a uno stile di vita sedentario. L’analisi, durata 13 anni, ha coinvolto oltre 10.000 adulti statunitensi e ha approfondito come il consumo regolare di caffè possa attenuare i rischi associati a lunghe ore trascorse seduti. Ecco allora perché bere il caffè così può allungare la vita, i risultati principali, le possibili interpretazioni e le implicazioni pratiche per chi ci tiene alla propria salute.

I risultati dello studio: caffeina contro sedentarietà

Lo studio, coordinato dal professor Bingyan Li dell’Università di Soochow, ha elaborato dati del National Health and Nutrition Examination Survey (2007–2018). I ricercatori hanno confrontato il rischio di mortalità generale e per patologie cardiovascolari tra bevitori e non bevitori di caffè, prendendo in considerazione la quantità giornaliera di tempo trascorsa seduti. L’analisi ha confermato che stare seduti otto o più ore al giorno aumenta significativamente il rischio di morte precoce: 1,46 volte superiore per tutte le cause e 1,79 volte per malattie cardiovascolari, rispetto a chi rimane seduto meno di quattro ore.

Parallelamente, il consumo giornaliero di caffè è stato associato a un significativo calo del rischio di mortalità. Chi consumava almeno due tazzine e mezzo al giorno mostrava un rischio di morte ridotto del 33% per tutte le cause e del 54% per malattie cardiovascolari, rispetto ai non bevitori.

Infine, l’associazione combinata risulta interessante: chi beve caffè e trascorre meno di sei ore al giorno seduto ha un rischio di morte inferiore del 58% rispetto alle persone sedentarie che non consumano caffè. I ricercatori sottolineano che l’effetto protettivo del caffè emerge quasi esclusivamente tra chi conduce uno stile di vita sedentario.

Interpretazione dei dati e limiti dello studio

Il caffè è noto per contenere antiossidanti, composti bioattivi e sostanze stimolanti, che possono esercitare effetti favorevoli sull’organismo, come migliorare la funzione cardiaca, abbassare la pressione e supportare il metabolismo. Tuttavia, si tratta di uno studio osservazionale, e pertanto non consente di stabilire con certezza che il caffè sia la causa del miglioramento dei dati di mortalità.

Inoltre, i ricercatori hanno analizzato dati auto-riferiti, che possono subire errori di rilevazione, e non è stato possibile valutare con precisione l’effetto di altri fattori legati alla salute, come dieta, attività fisica supplementare o stile di vita. Gli studiosi stessi richiamano la necessità di interpretare i risultati con cautela, evidenziando che bere caffè non sostituisce l’attività fisica, che resta fondamentale per la salute cardiovascolare.

In questo senso, il caffè può essere considerato una strategia complementare, ma non sostitutiva, rispetto a un corretto stile di vita. Il suo effetto protettivo, sebbene supportato da numerosi studi, non annulla gli input di rischio associati a una condizione cronica di sedentarietà.

Modalità e quantità di consumo consigliate

Lo studio non fissa un quantitativo minimo per ottenere benefici, poiché il legame emerge anche a partire da due tazzine e mezzo al giorno. Altri studi epidemiologici suggeriscono che bere tra due e tre tazze giornaliere può associarsi a una riduzione del 17–40% del rischio di morte precoce, per condizioni diverse come cancro, malattie cardiache e neurodegenerative.

È fondamentale bere il caffè con moderazione e senza eccedere, mantenendo il consumo entro limiti gestibili dal proprio organismo. L’aggiunta di zucchero o panna può annullare i potenziali vantaggi, favorendo iperglicemia o sovrappeso.

Chi soffre di condizioni cliniche specifiche, come ipertensione, ansia o problemi gastroenterici, dovrebbe consultare un medico prima di incrementare il consumo di caffè, per verificare l’appropriatezza rispetto alle proprie condizioni.

Consigli pratici

Per chi trascorre molte ore alla scrivania o in auto, bere caffè può rappresentare un piccolo alleato per contrastare i rischi della sedentarietà, ma non può essere inteso come una soluzione esclusiva. È fondamentale integrare il consumo con pause attive, sgranchimento delle gambe e, se possibile, una breve camminata ogni due ore.

Optare per caffè di qualità, in chicchi o macinato al momento, evita conservanti e supporta un miglior profilo nutrizionale. Occorre mantenere un consumo moderato e ridurre saccarosio e grassi aggiunti. Alternare il caffè con idratazione adeguata, come acqua e tisane, favorisce l’equilibrio generale.

Lo studio cinese sottolinea un ruolo potenziale del caffè come supporto alla salute in contesti sedentari, confermando benefici già noti in letteratura. Tuttavia, il vero scudo resta uno stile di vita attivo, equilibrato e ricco di attività fisica. Bere una o due tazze al giorno può diventare un’abitudine sana, purché accompagnata da movimento e abitudini corrette.

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