Con l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2025 e la recente circolare n. 8/E dell’Agenzia delle Entrate, i bonus edilizi subiscono un deciso ridimensionamento. Superbonus, ecobonus e sisma bonus sono stati in parte sostituiti da detrazioni più contenute e con requisiti più stringenti. Questa riorganizzazione delle agevolazioni rappresenta una scelta deliberata del legislatore, con l’obiettivo di semplificare il sistema e concentrare gli incentivi su interventi prioritari come l’eliminazione delle barriere architettoniche. IEcco quali sono le novità introdotte per i Bonus casa 2025 con la circolare del Fisco, evidenziandone l’impatto sulle famiglie e sulle imprese e i tempi di applicazione.
Riduzione delle aliquote e nuovi tetti di spesa
Superbonus, ecobonus e sisma bonus ordinari restano disponibili, ma con novità sostanziali. Il cambiamento più rilevante riguarda la ridefinizione dei requisiti legati all’immobile e al soggetto che sostiene la spesa. La detrazione al 50%, infatti, è riconosciuta esclusivamente per gli interventi effettuati su abitazioni principali e può essere richiesta solo da chi detiene un diritto reale sull’immobile, come la proprietà, l’usufrutto, il diritto di abitazione o di superficie. In tutti gli altri casi l’incentivo scende al 36%, anche per le seconde case o immobili non residenziali. Questi interventi beneficiano dello stesso trattamento riservato al tradizionale bonus ristrutturazioni, con un tetto di spesa comune e la ripartizione in dieci quote annuali.
Il Superbonus non viene eliminato del tutto, ma diventa una misura residuale. Resta attivo al 65% esclusivamente per condomìni e Onlus che hanno avviato i lavori entro il 15 ottobre 2024. Tutti gli altri richiedenti non possono più accedere a questa agevolazione. Il bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche, invece, rimane invariato al 75% e può essere richiesto fino al 31 dicembre 2025. Si tratta dell’unica agevolazione non interessata dai tagli previsti dalla nuova normativa.
Poi, se non interverranno modifiche, a partire dal 1° gennaio 2026 i benefici fiscali subiranno un ulteriore ridimensionamento: le detrazioni attualmente pari al 50% saranno ridotte al 36%, mentre quelle fissate al 36% scenderanno al 30%.
Requisiti, beneficiari e nuovi limiti
La circolare del Fisco chiarisce che per accedere al bonus del 50% sull’ecobonus o sisma bonus è necessario essere proprietari o avere un diritto reale sull’immobile. Non è possibile ottenere la detrazione se i lavori iniziano prima del rogito, anche in presenza di fatture. In pratica, chi avvia i lavori prima di acquisire la proprietà perde l’accesso all’agevolazione piena.
La circolare include anche chiarimenti sul concetto di prima casa: le pertinenze e le parti comuni condominiali sono agevolabili se l’edificio è adibito ad abitazione principale ai fini fiscali. Inoltre, possono accedervi familiari di primo grado che sostengono la spesa.
Sul fronte del reddito, i contribuenti con imponibile IRPEF superiore a 75.000 € vedranno le loro detrazioni progressivamente ridotte sulla base di un tetto generale stabilito dalla legge di bilancio. Aumenta anche l’imposizione su alcune categorie, come le spese per il bonus mobili, soggette a limiti non più proporzionali al beneficio realizzato.
Cosa resta e cosa sparisce
Tra le agevolazioni confermate vi è il bonus mobili, che mantiene l’aliquota del 50% fino a 5.000 € di spesa purché collegata a interventi di ristrutturazione. Inoltre, è previsto un bonus elettrodomestici da 100 €, raddoppiato fino a 200 € per le famiglie a basso ISEE.
Il bonus per il miglioramento energetico e il sisma bonus, sebbene ridotti al 50%, conservano i tetti storici di spesa e la possibilità di detrazione in 10 anni. Tuttavia non sono più ammessi incentivi per la sostituzione di caldaie a fossile, in linea con le normative europee.
Il bonus verde è stato cancellato, mentre il bonus barriere architettoniche e tutti gli incentivi rimasti saranno in vigore fino ai termini indicati dalle legge, in particolare fine 2025.
Le conseguenze per famiglie e imprese
Questa stretta sui bonus ha un duplice effetto. Da un lato riduce il sostegno alle famiglie e rende alcune tipologie di intervento meno convenienti, specie su seconde case o immobili non adibiti a residenza principale. Dall’altro mira a semplificare il sistema, riducendo la frammentazione normativa e contenendo la spesa pubblica.
Le imprese edili, abituate al Superbonus, dovranno orientarsi verso lavori tradizionali di ristrutturazioni e riqualificazione. I condomini rimarranno il principale riferimento per interventi più articolati, seppur con detrazioni ridotte.
Per i cittadini rimane cruciale informarsi e consultare professionisti, poiché la circolare consente un confronto tra vecchie e nuove regole e chiarisce molti dubbi operativi rimasti aperti dopo la legge di bilancio.+
Per poter usufruire delle detrazioni, la circolare del Fisco ribadisce che è indispensabile conservare le fatture, i bonifici e le dichiarazioni sostitutive di atto notorio, oltre alle certificazioni tecniche per gli interventi di efficientamento energetico o miglioramento sismico. In caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate, l’assenza o l’irregolarità della documentazione può comportare la perdita del beneficio fiscale e l’obbligo di restituire quanto indebitamente detratto. Questo rafforza la necessità di affidarsi a professionisti qualificati e di seguire scrupolosamente le procedure indicate.