Coltivare i piselli sia nell’orto che in vaso permette di avere raccolti freschi, sani e naturali per molti mesi all’anno. Per ottenere buoni risultati è importante conoscere e seguire le necessità della pianta, come il tipo di terreno, la luce e la giusta quantità d’acqua e adattare tecniche diverse a seconda del contesto di coltivazione. Ecco allora come coltivare i piselli nell’orto e in vaso, con le migliori pratiche per ottenere un raccolto abbondante e di qualità.
Preparazione del terreno e scelta della varietà
Nel terreno all’aperto, i piselli prosperano su substrati ben lavorati, leggeri e ben drenati, arricchiti con compost o letame maturo. Una buona concimazione preparatoria con fosforo e sostanza organica favorisce l’impianto, mentre la rotazione colturale previene ristagni e malattie. Le varietà nane e rampicanti offrono scelte diverse. Le prime maturano precocemente e richiedono meno spazio, mentre le seconde, dotate di fusti più vigorosi, richiedono sostegni ma garantiscono raccolti più abbondanti.
In vaso, la strategia cambia. È necessario utilizzare contenitori profondi almeno 25-30 cm con fori di drenaggio e un buon terriccio, arricchito con compost, che mantenga l’umidità senza eccedere. È preferibile scegliere varietà compatte o nane per agevolare la crescita in spazi ridotti, assicurandosi che il substrato contenga abbastanza sostanza organica per sostenere la fase di fioritura e allegagione.
La scelta del periodo di semina è strategica. In orto si effettuano le semine a fine febbraio‑inizio marzo, quando il terreno raggiunge almeno 7‑8 °C ed è lavorabile, mentre in vaso è possibile anticipare la semina in semenzaio o direttamente all’aperto, sempre tenendo conto della tolleranza del pisello al freddo, che consente semine anche in inverno inoltrato a seconda della varietà.
Semina, trapianto e sostegni
In campo aperto, si predispongono solchi profondi circa 3‑5 cm e distanti tra loro 40‑50 cm per le varietà nane e 80‑100 cm per quelle rampicanti. I semi devono essere interrati a 5‑10 cm l’uno dall’altro e coperti in modo uniforme. Dopo la semina, una prima irrigazione aiuta l’insediamento delle piante, seguita da alcuni interventi moderati in base alla stagione. In primavera o autunno saranno sufficienti 3‑4 irrigazioni totali, mentre nel caso della semina autunnale sarà necessario irrigare solo nelle fasi cruciali quali fioritura e allegagione.
Nel vaso è essenziale mantenere il terriccio leggermente umido prima della semina, riempiendo il contenitore fino a 1‑2 cm dal bordo. I semi si pongono alla stessa profondità consigliata per il terreno aperto e si mantengono umidi senza ristagni attraverso innaffiature regolari, preferibilmente quando il primo centimetro di suolo è asciutto.
Per le varietà rampicanti, la presenza di un sostegno adeguato è fondamentale: si possono utilizzare canne, reti o graticci fin dall’impianto, in modo che le piante possano avvolgere i supporti e salire con regolarità. In vaso, bastano bastoncini robusti o piccole griglie. Anche la potatura delle formazioni laterali può favorire una crescita equilibrata e la produzione regolare dei baccelli.
Gestione dell’irrigazione, nutrizione e difesa
Il pisello richiede una nutrizione equilibrata: l’azoto, fissato grazie alla simbiosi con i batteri rizobici, è generalmente garantito dalla pianta stessa, ma un’integrazione precoce con fosforo e potassio favorisce l’allegagione e la maturazione dei baccelli. In vaso, è possibile somministrare compost o fertilizzante organico a rilascio lento al momento dell’impianto e durante la fioritura.
L’irrigazione deve assicurare umidità costante senza ristagni, particolarmente durante la fase di iniziale vegetazione e fioritura. Le piante non amano un’eccessiva saturazione d’acqua che rischia di favorire malattie fungine come muffe o marciumi radicali. In vaso, il drenaggio deve essere garantito dal fondo forato e dal substrato drenante.
Il monitoraggio per parassiti e malattie è essenziale. Le piante possono essere attaccate da afidi, mosca del pisello, muffa bianca o marciumi fungini. Metodi naturali come decotti di aglio, la rotazione colturale, la rimozione dei fiori e parti infette e migliorare l’aerazione riducono i fattori favorenti le malattie. È fondamentale osservare regolarmente foglie e germogli e intervenire rapidamente se si notano segnali di stress o attacco.
Raccolta e rinnovo della coltivazione
Il periodo ideale per raccogliere i piselli coincide con la maturazione dei baccelli: i piselli da sgusciare vanno raccolti quando i baccelli sono pieni ma non induriti, mentre le varietà mangiatutto o taccole si raccolgono quando i baccelli sono piatti. In orto, questo momento si manifesta generalmente a circa 60‑70 giorni dalla semina, a seconda della varietà scelta.
In vaso, la raccolta segue gli stessi criteri, ma il ritmo può essere più rapido o più lento a seconda delle condizioni climatiche e dell’umidità del substrato. È preferibile procedere alla raccolta al mattino, quando i baccelli appaiono più turgidi e la loro qualità organolettica è migliore.
Per prolungare la produzione, la semina scalare consente di impiantare cicli successivi ogni due-tre settimane. In orto, alla fine di un ciclo si possono seminare nuove piante; in vaso, si può sostituire il terriccio, includere compost fresco e reimpiantare nuove varietà nane o rampicanti per mantenere l’offerta di piselli fino alla tarda primavera o all’inizio dell’estate. Infine, la pratica della rotazione dopo una coltura contribuisce a preservare la fertilità del suolo e prevenire l’accumulo di patogeni.