Le zone secche e gialle del prato rappresentano un problema comune del giardino di casa ma risolvibile, spesso causato da fenomeni diversi tra loro. Comprendere le cause alla base di questi sintomi è fondamentale per intervenire efficacemente e ripristinare un tappeto erboso sano e compatto. Ecco allora come eliminare le zone secche e gialle del prato, le cause più frequenti, le tecniche per risolvere il problema e le strategie per prevenirne la ricomparsa.
Cause principali delle zone secche e gialle
Una causa frequente delle zone secche e gialle del prato sono le irrigazioni scorrette, che comportano ristagni o carenza idrica. Un terreno non irrigato uniformemente o troppo compattato tende a sviluppare aree aride perché le radici non possono assorbire correttamente l’acqua. In condizioni di siccità, le piante entrano in stato di dormienza e si inaridiscono, ma riprendono vigore con acqua e nutrimento adeguati.
Il fenomeno delle chiazze idrorepellenti o dry spot è una condizione che si verifica soprattutto nei terreni sabbiosi o soggetti a siccità prolungata e consiste nella formazione di aree del suolo che respingono l’acqua invece di assorbirla. La causa principale è la formazione di una pellicola cerosa sulla superficie o tra le particelle del terreno. Questa sostanza cerosa è costituita da acidi grassi idrofobici e residui organici decomposti che con il tempo rivestono i granuli di sabbia o del suolo rendendoli impermeabili. Ciò determina zone localizzate dove l’aria entra ma l’acqua resta in superficie, causando secchezza apparente anche in caso di irrigazioni regolari.
Altro elemento cruciale è la fertilizzazione scorretta. L’eccesso di concime a base di sali può danneggiare le radici, provocando bruciature e macchie gialle, mentre la mancata integrazione dei nutrienti essenziali causa il declino e la perdita di vitalità del prato. Questi stress concorrono alla formazione di aree rade, deboli e prive di colore.
Malattie fungine e attacchi parassitari
Le malattie fungine sono tra le principali responsabili delle zone secche e gialle del prato. Alcune malattie fungine, come la macchia bruna, la macchia gialla e il cosiddetto cerchio delle streghe, tendono a manifestarsi in presenza di umidità elevata o durante periodi caldi e piovosi. Queste malattie producono alterazioni fogliari e lacerazioni localizzate, spesso senza interessare le radici in forma grave.
La malattia della macchia bruna, per esempio, si manifesta con chiazze rotonde e marroni che possono ingrandirsi fino a diversi centimetri, in genere in estate. La corretta gestione include irrigazioni profonde ma poco frequenti, tagli alti dell’erba, aerazione del terreno e concimazioni equilibrate. La macchia gialla, diffusa in autunno e primavera, mostra macchie ad anello giallo-rossastre su tappeti erbosi di tipo invernale ed è favorita da umidità prolungata.
Anche alcuni insetti dannosi, come larve di coleotteri, bruchi e cimici del prato, possono provocare zone secche e rade in quanto essi si nutrono delle radici o danneggiano la base delle piantine erbose. Il sollevamento manuale del tappeto erboso e l’osservazione di radici spezzate o danneggiate può indicare l’attività di insetti che si nutrono della base delle piante.
Strategie di intervento per risanare il prato
Il primo passo per intervenire consiste nell’identificare la causa esatta. Se il problema è la siccità è sufficiente sospendere il taglio e innaffiare profondamente la zona, mantenendo una frequenza costante di annaffiatura finché non si verifica la ripresa di vitalità dei fili d’erba. Nei casi di dry spot, è efficace aerare il terreno con strumenti manuali, distribuire ammenda organica e successivamente innaffiare per favorire l’assorbimento.
Le alterazioni da fertilizzazione possono essere controbilanciate rimuovendo il concime in eccesso e lavando il terreno con una irrigazione abbondante. Successivamente si può scegliere un concime a rilascio controllato con basso indice salino. In caso di malattie fungine come la macchia bruna e gialla è utile associare aerazione, irrigazione mattutina e taglio alto, oltre all’impiego di fungicidi selettivi solo se l’infestazione è estesa.
Quando il prato è danneggiato da parassiti presenti nel terreno, è importante controllare attentamente le radici, intervenire con prodotti adeguati e riseminare l’erba nelle zone colpite per ripristinarne l’aspetto.
Prevenzione a lungo termine
La prevenzione è sempre alla base di un prato sano. Una distribuzione regolare e ben bilanciata dei nutrienti, con concimazioni primaverili e autunnali, aiuta a mantenere l’erba vigorosa senza stressarla. È utile scegliere fertilizzanti a lento rilascio per evitare i picchi salini.
Irrigare di prima mattina con modalità profonde ma non frequenti incentiva lo sviluppo di un apparato radicale resistente e profondo, mentre consentire al prato di asciugarsi durante il giorno limita lo sviluppo di malattie fungine. Una buona aerazione annuale, associata a scarifica e risemina, rinvigorisce il manto erboso e migliora il deflusso dell’acqua.
Il taglio dell’erba deve essere eseguito con lame affilate e ad altezze adeguate al tipo di erba, evitando di rimuovere più di un terzo del filo d’erba in una sola volta. Questo accorgimento favorisce una fotosintesi equilibrata, riduce stress e limita la vulnerabilità a malattie.
Infine, limitare il traffico pedonale in aree radicate, gestire le zone ombrose con specie adatte e mantenere pulito il prato da foglie o detriti organici sono semplici misure preventive che riducono l’insorgenza di funghi e stress.