impatiens walleriana

Pianta ora questo fiore per avere una fioritura spettacolare fino all’autunno

Con l’arrivo dell’estate, molti appassionati di giardinaggio desiderano prolungare la stagione delle fioriture fino ai primi freddi. Piantare nel mese di giugno può garantire uno spettacolo di colori e profumi fino all’autunno inoltrato, purché si scelga la specie giusta e si adottino cure adeguate. Per avere una fioritura spettacolare fino all’autunno suggeriamo di piantare ora questo fiore, la canna giapponese (impatiens walleriana), comunemente nota come impatiens, che rappresenta una valida scelta per ottenere fioriture abbondanti e continuative. Ecco come fare e quali sono le cure specifiche.

Perché scegliere di piantare l’impatiens a giugno

L’impatiens è una pianta erbacea annuale apprezzata per la capacità di produrre fiori a grappoli per tutta l’estate e fino all’autunno inoltrato. Se piantata a giugno, quando le temperature si stabilizzano, la specie ha già evitato il periodo di rischio delle gelate primaverili e ha spazio di crescita sufficiente per svilupparsi adeguatamente. In giardino o in vaso, tollera sia alcune ore di sole lieve, sia mezz’ombra, ma soffre i raggi diretti prolungati. Per questo motivo le esposizioni in penombra sono ideali nei luoghi caldi.

Dal punto di vista del calendario, giugno rappresenta un mese propizio. Il terreno è sufficientemente caldo e ricco di sostanza organica, ma non eccessivamente secco. Questo consente all’impatiens di stabilizzarsi rapidamente e di attivare la formazione dei boccioli prima che le giornate diventino troppo corte. In questo modo la rifioritura continua fino a ottobre, spesso offrendo un’esplosione di fiori anche con il caldo intenso, purché le radici mantengano una ventilazione e umidità costanti.

L’impatiens è in grado di prestarsi bene anche in giardini ombreggiati o sotto alberi. Le numerose varianti di colore – dal bianco al rosa intenso, fino al rosso e al viola – rendono questa pianta adatta a creare composizioni armoniose e di forte impatto visivo, senza richiedere cure eccessivamente complesse.

Condizioni ideali per la messa a dimora

Prima della piantagione è fondamentale predisporre il terreno o il vaso con substrato ben drenante, perché l’impatiens non sopporta i ristagni idrici. Inoltre, la presenza di materia organica, come compost maturo o terriccio fogliare, favorisce un rilascio graduale di nutrienti, utile per sostenere la lunga stagione di fioritura. Il terreno deve essere leggero, soffice e capace di trattenere umidità senza diventare zuppo.

La scelta del contenitore è altrettanto importante. Vasi profondi almeno 20 centimetri garantiscono spazio sufficiente per lo sviluppo delle radici e una riserva d’acqua utile nei periodi caldi. Sul fondo, uno strato di argilla espansa migliora il drenaggio e previene il ristagno. Quando si pianta, è consigliabile mantenere il colletto della pianta a livello del terreno, in modo da evitare la formazione di ristagni attorno al fusto.

Dopo il trapianto, è utile una prima irrigazione abbondante, seguita da annaffiature regolari. Il terreno deve restare umido ma mai fradicio. In periodi molto caldi l’irrigazione al mattino presto o al tramonto aiuta la pianta a evitare fenomeni di stress. Allo stesso tempo, una pacciamatura leggera aiuta a mantenere l’umidità nel substrato, riduce il surriscaldamento e favorisce la stabilità delle temperature attorno alle radici.

Cura e manutenzione estiva

Durante il periodo estivo, è cruciale monitorare lo stato della pianta e intervenire tempestivamente. Rimuovere regolarmente i fiori appassiti stimola la formazione di nuovi boccioli e migliora la resa, evitando che la pianta disperda energia nella produzione dei semi. Questa pratica, detta defiorazione, va eseguita con delicatezza, tagliando appena sotto la corolla usurata e favorendo nuove gemme.

La concimazione rappresenta una fase determinante per sostenere la serie ininterrotta di fioriture. A giugno e luglio è utile impiegare un concime idrosolubile a cadenza bisettimanale, a base di azoto, fosforo e potassio. Durante il caldo di agosto, invece, è possibile diminuire la frequenza di applicazione, passando a un mese, per evitare l’eccesso di nitrati e per aiutare la maturazione dei boccioli.

Le malattie fungine possono manifestarsi con l’umidità elevata. L’impatiens è suscettibile a muffe come la botrite o la peronospora. Per limitarne la comparsa è utile aerare le piante, evitare bagnare il fogliame e assicurarsi che le foglie non restino a contatto con il terreno umido. Se si notano macchie o marciumi, l’intervento rapido con soluzioni naturali o interventi mirati evita che l’infezione si diffonda.

Preparazione in vista dell’autunno e della fine della fioritura

Con l’avvicinarsi dell’autunno è importante continuare le attenzioni, ma modulare le cure. La frequenza dell’irrigazione può essere ridotta, privilegiando il mattino e mantenendo un livello di umidità costante, più che elevato. Una leggera potatura verso metà luglio attiva nuovi getti e rinforza la pianta in vista dei mesi successivi.

Le temperature autunnali, se non ancora rigide, permettono all’impatiens di continuare a fiorire. Tuttavia, è bene proteggere le piante da improvvise gelate notturne: una telo leggero o un copertura temporanea garantiscono un prolungamento della fioritura fino ai primi freddi. In caso di clima favorevole, la pianta può giungere in buone condizioni anche a novembre.

Infine, raccogliere i semi maturi è utile per il rinnovo della pianta la prossima stagione. Sarà sufficiente prelevarne una parte e conservarli in ambienti asciutti per l’inverno. Questi potranno essere riseminati l’anno successivo.

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