Nel vasto panorama delle credenze popolari giapponesi, i gatti occupano da sempre un posto di rilievo, simbolo di prosperità, protezione e buon auspicio. Tra le tante tradizioni legate a questi animali, una delle più curiose si ritrova nella città di Nagasaki, sull’isola di Kyushu, dove i gatti con la coda adunca o piegata sono considerati portatori di fortuna. Questa particolarità, che a prima vista potrebbe sembrare un difetto genetico, è in realtà profondamente radicata nella cultura locale e contribuisce al fascino turistico e identitario della città portuale.
I gatti nella cultura giapponese: simbolo di fortuna e protezione
Il legame tra i gatti e la fortuna è ben documentato nella cultura giapponese, dove la figura del Maneki-neko, il celebre gatto che saluta con la zampa alzata, è diffusa in negozi, ristoranti e abitazioni come simbolo di buon auspicio e prosperità. Questo gatto, spesso raffigurato con monete d’oro o campanelli, è associato all’arrivo di ricchezza e fortuna, e si dice che protegga la casa e chi vi abita.
Oltre al Maneki-neko, esistono numerose leggende popolari che attribuiscono ai gatti poteri protettivi e capacità soprannaturali. In epoca feudale, si credeva che i gatti tenessero lontani gli spiriti maligni e proteggessero i raccolti dai roditori. In alcune regioni, erano visti come messaggeri tra il mondo umano e quello degli spiriti, in grado di portare messaggi positivi o avvertimenti.
Nel corso dei secoli, il fascino dei gatti si è intrecciato con superstizioni e credenze popolari, generando una vasta gamma di interpretazioni simboliche. In questo contesto si inserisce la tradizione dei gatti con la coda adunca di Nagasaki, che rappresentano una variante locale di questa affascinante simbologia legata ai felini.
La particolarità dei gatti con la coda piegata a Nagasaki
A Nagasaki, è comune imbattersi in gatti che presentano una caratteristica morfologica singolare: la coda adunca, piegata o attorcigliata. Questa peculiarità genetica, conosciuta scientificamente come “coda a ricciolo” o “coda piegata”, è il risultato di una mutazione naturale che si manifesta principalmente nei gatti di origine asiatica, diffusi nelle regioni costiere del Giappone.
L’alta presenza di questi felini a Nagasaki è legata alla storia della città, anticamente uno dei principali porti commerciali giapponesi, punto di scambio tra il Giappone e l’Occidente. Si ipotizza che la caratteristica genetica sia stata introdotta o favorita dagli scambi commerciali marittimi e dalla presenza di gatti portati dai mercanti, che nel tempo si sono adattati all’ambiente urbano locale.
A differenza di altre parti del mondo dove una coda piegata può essere considerata un difetto estetico, a Nagasaki questa peculiarità è vista come un segno positivo. Secondo la credenza locale, i gatti con la coda adunca attirano la buona sorte, allontanano gli spiriti maligni e proteggono le abitazioni, soprattutto quelle vicine al porto, storicamente esposte a commerci e influenze straniere.
Origini e diffusione della credenza popolare
Le origini esatte della convinzione secondo cui i gatti con la coda piegata porterebbero fortuna non sono del tutto chiare, ma si ritiene che affondino le radici in antiche leggende e racconti tramandati oralmente tra le famiglie di pescatori e commercianti di Nagasaki. In queste storie, i gatti dalla coda particolare venivano associati a eventi fortunati, come il ritorno sicuro di una nave o la protezione contro calamità naturali.
Nel corso del tempo, la credenza si è rafforzata grazie alla diffusione di testimonianze popolari e alla valorizzazione di questa peculiarità da parte delle comunità locali. Alcuni racconti parlano di gatti con la coda attorcigliata che avrebbero guidato marinai persi nella nebbia verso la salvezza o che, con la loro sola presenza, avrebbero contribuito a scongiurare naufragi e disgrazie.
Oggi, questa tradizione è stata recuperata anche in chiave turistica e culturale. Passeggiando per Nagasaki è possibile notare souvenir, cartoline e immagini raffiguranti gatti con la coda adunca, a testimonianza di quanto la leggenda sia entrata a far parte dell’identità collettiva della città.
L’eredità culturale e il fascino contemporaneo
L’immagine dei gatti con la coda piegata rappresenta oggi non solo una curiosità genetica, ma anche un elemento di richiamo turistico e culturale per Nagasaki. In particolare, il quartiere di Dejima e le zone portuali sono punti d’interesse per chi desidera conoscere da vicino questa tradizione e, magari, incontrare uno di questi animali considerati simboli di fortuna.
Le istituzioni locali e alcune associazioni culturali hanno promosso iniziative volte a tutelare e valorizzare la presenza dei gatti nei quartieri storici, incentivando al tempo stesso il rispetto per gli animali e la loro integrazione nel contesto urbano. Alcuni caffè e negozi propongono oggettistica legata ai gatti di Nagasaki, contribuendo a mantenere viva questa credenza e a trasmetterla anche ai visitatori stranieri.
Parallelamente, la comunità scientifica osserva con interesse la particolarità genetica di questi felini, considerata un esempio di adattamento e di selezione naturale legata alle specificità ambientali e storiche della regione. Studi genetici sui gatti giapponesi hanno infatti confermato la diffusione di questa mutazione in diverse aree costiere, con una concentrazione particolarmente evidente proprio a Nagasaki.