Negli ultimi giorni, Roma sta affrontando un fenomeno che ha suscitato forte preoccupazione tra residenti e commercianti: l’aumento repentino di blatte volanti, in particolare la specie Periplaneta americana, grande, resistente e dotata di ali. Segnalazioni e video di insetti giganteggianti nei quartieri di Prati, Monte Mario, Torpignattara, Ostia e altre zone hanno innescato un allarme pubblico. L’amministrazione capitolina ha fatto partire un piano di disinfestazione su tombini e caditoie, attribuendo l’emergenza all’innalzamento delle temperature estive. Il fenomeno, pur noto da anni, si è intensificato con il caldo record, rendendo necessarie azioni coordinate e tempestive per contenere l’infestazione.
Quartieri di Roma colpiti dalle blatte volanti
Il boom di segnalazioni è emerso soprattutto nelle zone centrali e periferiche della Capitale. Quartieri come Prati, Monte Mario, Torpignattara e Ostia risultano tra i più interessati dal fenomeno. In questi luoghi gli insetti sono stati avvistati volare nella serata, spesso sui marciapiedi, balconi o addirittura penetrare negli appartamenti attraverso finestre aperte. Le immagini condivise sui social hanno mostrato blatte giganti persino nei garage e nelle cantine di condomini, segnalando una diffusione capillare.
Il Dipartimento Tutela Ambientale del Comune di Roma ha attivato agenti di disinfestazione mirati nei tombini, nelle caditoie e nelle aree ad alta concentrazione di afflusso. Pur negando una vera e propria “invasione”, le autorità hanno confermato che la specie monitorata è presente da almeno vent’anni, ma che temperature superiori ai 30°C ne favoriscono il ciclo biologico e l’attività volante. Gli esperti hanno sottolineato come la blatta americana, una specie originaria dell’Africa, possa planare fino a sei metri di altezza quando disturbata.
Le reazioni dei cittadini e degli enti locali sono arrivate anche sotto forma di richieste di interventi più strutturali. Alcune forze politiche, in particolare nei municipi periferici, hanno denunciato ritardi nella disinfestazione e carenze nelle attività di pulizia urbana, equiparando la presenza delle blatte volanti a un’emergenza sanitaria da affrontare con urgenza.
Cause ambientali e ruolo del clima
Le ragioni alla base della recente proliferazione delle blatte volanti sono da ricercare nell’accentuato innalzamento delle temperature medie stagionali, fenomeno aumentato negli ultimi anni. L’ondata di calore in corso ha creato condizioni ottimali per lo sviluppo degli insetti, favorendo la schiusa delle uova, il moltiplicarsi delle colonie e l’aumento dell’attività notturna.
La blatta americana è un insetto adattabile, che predilige ambienti caldi e umidi, come fognature, scantinati, vespai e aree interne ai condomini. A causa delle alte temperature, molti esemplari sono stati costretti a uscire da questi ambienti, tornando alla luce del giorno e trovando vie di accesso negli spazi abitati. La combinazione tra caldo intenso, disponibilità di aree umide e rifiuti organici ha creato un habitat favorevole alla specie.
Gli esperti segnalano inoltre che il trasporto merci e il traffico veicolare hanno contribuito alla distribuzione sul territorio di insetti non nativi. In particolare, la blatta americana, inizialmente circoscritta ai centri portuali italiani, si è ormai stabilmente insediata a Roma e in altre grandi città. L’aumento climatico funge da innesco, ma il fenomeno si radica su basi strutturali e nella sporcizia in cui versa gran parte delle nostre città.
Impatti sanitari e psicologici
A livello sanitario, le blatte non attaccano direttamente l’uomo. Tuttavia, rappresentano un potenziale veicolo di agenti patogeni e allergeni. Durante il loro movimento, questi insetti possono veicolare batteri, virus e particelle allergizzanti, aumentando il rischio di contaminazione di alimenti, superfici e utensili domestici. Chi soffre di asma o allergie respiratorie è particolarmente sensibile alla loro presenza.
Il disagio percepito dalla popolazione va al di là delle implicazioni sanitarie. La vista di blatte di grandi dimensioni che volano o si spostano in gruppi genera forte stress emotivo e malessere. L’infestazione ha destabilizzato il senso di igiene urbana, minando la fiducia nelle autorità locali e nei servizi di pulizia e sanificazione.
I video e le testimonianze sui social – soprattutto quelli girati a Torpignattara, Aurelio e Ostia – hanno amplificato l’allarme. Alcuni residenti raccontano di aver visto decine di insetti sui soffitti di terrazzi, mentre altri segnalano blatte nei vestiti stesi all’aperto. La percezione diffusa è quella di una città “invasa” e impreparata ad affrontare il fenomeno.
Strategie di contenimento e consigli per i cittadini
Le autorità locali, pur negando un’invasione incontrollata, hanno predisposto una serie di operazioni di disinfestazione su tombini, caditoie e pozzetti fognari, con l’obiettivo di ridurre le colonie alla fonte. Interventi di dissuasione e barriere chimiche sono stati attivati nelle zone più segnalate, in coordinamento con le ditte specializzate e i servizi di igiene urbana.
È invece consigliato ai cittadini adottare semplici comportamenti di prevenzione: mantenere puliti e asciutti gli interni domestici, tenere cibo e rifiuti ben chiusi, proteggere le aperture con zanzariere, e chiudere le fessure dove le blatte possono penetrare. In situazioni di infestazione domestica, è opportuno rivolgersi a professionisti qualificati per interventi mirati e sicuri.
Sul piano istituzionale, la comunicazione tra Comune, Municipio e cittadini è fondamentale. Una maggiore trasparenza sui tempi e le modalità di disinfestazione, insieme a una manutenzione costante dei tombini e delle fognature, può contribuire a contenere il fenomeno. Le campagne di sensibilizzazione e i controlli nei quartieri periferici sono altrettanto utili per ridurre rischi e disagi futuri.